Cittadinanza,Notizie,Pace Osare la pace

Osare la pace



[Cittadinanza; Notizie; Pace]

“Osare la pace”: non è programma di anime belle o di utopisti illusi. Richiede intelligenza, creatività, coraggio. E’ la guerra che è semplice: portare all’infinito la vendetta, per la sofferenza di molti e gli affari di pochi. Ad Arezzo migliaia di persone lo hanno detto, in silenzio, senza strumentalizzazioni, provenendo da culture diverse, sensibilità diverse, ma desiderose di non lasciare che nessuna “ragion di stato” silenzi il dolore delle vittime, di tutte le vittime.

Il testo letto in piazza Libertà

Vedetta, custode

Isaia 21” Va’, sii sentinella notturna. Quello che vedi grida. Tendi l’orecchio, tendilo

all’estremo”

 Ecco, arriva una schiera di cavalieri, essi esclamano e dicono: “Caduta, caduta è Babilonia!

E tutte le immagini scolpite dei suoi dèi sono frantumate al suolo”».

[ … ] Dalla strada gridano: « Shomer Ma mi llailah, Shomer Ma mi llailah (Trovare la

traduzione in altre lingue compreso l’arabo)

Sentinella, quanto manca al giorno? Sentinella, quanto resta della notte?”.

Risponde la sentinella: il mattino viene, ma è ancora notte!

Se volete domandate, chiedete, tornate e domandate ancora»

V.1: Sentinella, quanto manca al giorno? V.2: Sentinella, quanto resta della notte?

ATTRICE – Sentinella (voce fuori campo)

Il mattino viene, ma è ancora notte! Se volete domandate, chiedete, tornate e domandate ancora.

V.3: Sono una sopravvissuta in un paese di macerie. Quanto resta della guerra? Quando finirà il dolore immenso del mio paese e di tutti i paesi in guerra? Quando l’umanità dimenticherà “l’arte” della guerra? Shomèr ma mi-llailah! (Rondine)

V.4: Sono stato arruolato in una guerra non mia, una guerra ritenuta giusta per il mio popolo. Mi sono rifiutato e sono stato incarcerato. Molti uccidono in nome della libertà. Io, per non uccidere, ho perso la libertà. Perché vogliamo farci padroni della vita degli altri? Quando capiremo che la nonviolenza è la via maestra per costruire la pace?(Obiettori)

V.5: Sentinella, quanto dobbiamo aspettare perché in tutti i paesi del mondo siano riconosciuti i diritti delle donne, delle ragazze, delle bambine e per tutti ci sia vera uguaglianza?(Shahla)

V.6: A milioni lasciamo le nostre case. Ci hanno rubato la terra e i fiumi, ci hanno affamato e assetato per costruire il profitto e il benessere di pochi sulle spalle di tanti. Quando dimenticheremo la logica del profitto? Quando impareremo l’arte dell’ospitalità per ogni uomo, donna, bambino della terra? (Da trovare)

ATTRICE – Sentinella (voce fuori campo)

Il mattino viene, ma è ancora notte! Se volete domandate, chiedete, tornate e domandate ancora.

V.7: Tutti vogliamo la pace! Ma guardando alle tante guerre nel mondo, molte dimenticate, non possiamo non domandarci: chi vende le armi per fare la guerra? Chi le acquista e perché? Sentinella, quando capiremo che le armi prodotte e vendute per scatenare o alimentare i conflitti non sono economia, ma una spirale perversa da cui liberare l’umanità?

V.8: Sentinella, quanto dobbiamo aspettare per una economia più fraterna ed egualitaria? Quando l’economia che uccide, che esclude, che inquina, che produce guerra si trasformerà in economia per la vita? Quando inizieremo a deporre le armi, a convertire le spese militari per provvedere oggi ai bisogni di tutti e per garantire un domani alle future generazioni?

ATTRICE – Sentinella (voce fuori campo)

Il mattino viene, ma è ancora notte! Se volete domandate, chiedete, tornate e domandate ancora.

V.9: Quando capiremo che in un mondo pieno di ingiustizie e di sofferenze coltivare la memoria è il vaccino più potente contro l’indifferenza, il modo per mantenere viva la nostra coscienza? Quando capiremo che l’Olocausto e ogni forma di distruzione e genocidio non è solo la tragedia di un popolo, ma il fallimento dell’intera umanità?

V.10: Quando capiremo che, per eliminare la guerra dalla storia, è necessario eliminare la violenza dalla nostra vita, prima di tutto attraverso l’educazione? In famiglia come a scuola, luoghi privilegiati di incontro, laboratori di relazioni, dove far crescere una cultura e un agire di pace?

ATTRICE – Sentinella (voce fuori campo)

Il mattino viene, ma è ancora notte! Se volete domandate, chiedete, tornate e domandate ancora.

V.11: Quando gli operatori dell’informazione e della comunicazione la smetteranno di fare della verità la prima vittima di ogni guerra e di ogni violenza, e daranno spazio a quanti si adoperano in prima linea per diffondere una cultura di pace?

V.12: Sentinella, cosa aspettano i nostri Governi ad impegnarsi in processi di pace che portino a soluzioni concordate, giuste e stabili? Quando capiranno di dover lavorare sempre e comunque in una incessante opera di mediazione, per scongiurare la nascita di ogni forma di conflitto violento? Quando faremo della giustizia il volto della pace?

ATTRICE – Sentinella (voce fuori campo)

Il mattino viene, ma è ancora notte! Se volete domandate, chiedete, tornate e domandate ancora.

VOCE FUORI CAMPO

Sentinella, quanto resta della notte? La domanda del profeta Isaia crediamo parli a tutte le donne e gli uomini di ogni tempo, credenti di ogni fede o non credenti.

La sentinella è “colui che sta”: rimane fedele nel suo posto di vedetta notturna. Abita la notte, come ciascuno di noi, ignorante del tempo dell’aurora. Conosce la notte, è il suo tempo, non può dare risposte che non ha. Rimane fedele nel suo posto di vedetta notturna. E lì spera, attende, crede, non sa, come tutti, con tutti.

Ma dialoga con i passanti. Parla con i viandanti della notte che chiedono: “Shomèr ma mi-llailah? Sentinella quanto resta della notte?” E risponde: “Il mattino viene, ma è ancora notte! Se volete domandate, chiedete, tornate e domandate ancora”. Non si rifiuta di ascoltare le domande, non manda via quelli che chiedono perché non ha risposte da dare, ma li invita a continuare a interrogare, a tornare, e a ritornare.

Allora la sentinella è la compagna e il compagno del tempo delle domande, quindi del nostro tempo. È consapevole che solo continuando a chiedere, non si chiudono gli occhi davanti al buio della notte, alla rassegnazione, al senso di impotenza.

In questa epoca di cambiamento possiamo sempre ascoltare le domande di tutti quelli che chiedono un altro mondo, un’altra economia, un’altra umanità.

Ciascuno di noi è anche viandante nella notte. Abbiamo tante domande, ma anche la forza e il coraggio di dire

“Basta” a tutta questa sofferenza nel mondo!”

Insieme possiamo essere luce accesa nel buio, anticipare il bagliore di una nuova alba.

La lanterna è una luce piccola, ma sufficiente per fare il “prossimo passo”. Allora con chi chiede risposte teniamo alta la lanterna per fare questo passo, che è l’unico che conta, perché è il nostro.

A quanti stanno cercando una nuova umanità diciamo: «Il mattino viene, ma è ancora notte! Se volete domandate, chiedete, tornate e domandate ancora». Non ci stanchiamo. Vogliamo essere le donne e gli uomini dell’incontro, dell’ascolto e del dialogo, della perseveranza, della speranza. Lanterne e candele con le quali scrivere Pace

Il testo ha preso spunto da questo video

Arezzo Notizie

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