Non c’è bisogno di corsi sulla comunicazione o sul public speaking… Era stato già molto chiaro Yehoshua ben Sira (“Gesù figlio di Sirach“, da cui “Siracide“), giudeo di Gerusalemme; il libro risale più o meno al 196 a.C.-175 a.C.
Dal libro del Siracide
Sir 27,5-8,
così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti.
I vasi del ceramista li mette a prova la fornace,
così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo.
Il frutto dimostra come è coltivato l’albero,
così la parola rivela i pensieri del cuore.
Non lodare nessuno prima che abbia parlato,
poiché questa è la prova degli uomini.
Lo ha descritto bene un filosofo del Novecento, anche se il suo stesso pensiero non manca di ambiguità:
«La chiacchiera, che è alla portata di tutti, non solo esime dal compito di una comprensione genuina, ma diffonde una comprensione indifferente, per la quale non esiste più nulla di inaccessibile»
Heidegger, Essere e tempo (1927).
Ma soprattutto lo ha detto con chiarezza (e coerenza) papa Francesco:
Le chiacchiere uccidono e questo lo disse l’apostolo Giacomo nella sua Lettera. Il chiacchierone, la chiacchierona sono gente che uccide: uccide gli altri, perché la lingua uccide come un coltello. State attenti. Un chiacchierone o una chiacchierona è un terrorista, perché con la sua lingua butta la bomba e se ne va, e questa cosa che dice, quella bomba che butta distrugge la fama altrui, e lui se ne va tranquillo. Non dimenticare: chiacchierare è uccidere.
Papa Francesco, Udienza generale del 13 novembre 2018