Organizzare il mondo attraverso la scrittura

Pensieri e parole:
“Viviamo sotto il tetto del linguaggio”
(Paul Celan)

Come le differenti forme di scrittura modificano la nostra mente

Introduzione

Viviamo immersi nel linguaggio, che è la nostra casa. Quello che sappiamo è quello che sappiamo dire: di noi, degli altri, del mondo. Don Milani lo ha sempre insegnato, e oggi lo vediamo ancor più chiaramente, con l’irrompere del digitale, del diluvio di informazione che spesso non riesce a divenire autentica conoscenza. Ma il linguaggio si “incarna” sempre in una modalità concreta: l’una o l’altra lingua, questo o quel supporto. Il linguaggio si rende “visibile” nelle varie forme di scrittura, di rappresentazione iconografica, si veste di tecnologia e di supporti molteplici.

Fare dei graffiti su una roccia, incidere una tavoletta di argilla, scrivere su pergamena, stampare su carta, realizzare mappe, generare su uno schermo parole, immagini e schemi… abbiamo bisogno di rappresentare il mondo e i concetti per conoscerli. Come pensiamo? Come comunichiamo il pensiero? Nell’era digitale ci può essere di grande aiuto iniziare un percorso di conoscenza di come la grande avventura umana della scrittura ha generato e accompagnato la civiltà, a volte favorendo la comunicazione a volte creando separazione. L’assenza (o la distorsione) della parola genera violenza, il che ci chiama alla responsabilità della conoscenza.

Le prime quattro lezioni sono dedicate a questo percorso storico. La quinta affronta un tema specifico: come i media tecnologici hanno influenzato le religioni, sia quelle tradizionali che quelle emergenti.

8 ottobre: Organizzare il mondo attraverso la scrittura

15 ottobre: XXI secolo. Uno shock culturale?

22 ottobre: La scrittura genera il mondo

29 ottobre: Prima dei computer. Le macchine barocche della conoscenza

5 novembre: Il rapporto dei Media tecnologici con le religioni storiche e quelle new age.