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Disponibile a sintesi del mio intervento alla giornata di studio promossa da *Società Filosofica Italiana*e *Università Politecnica delle Marche* su *Ripensare l’umano*. Il mio intervento ha per tema *Perché abbiamo paura (o siamo entusiasti…) dell’intelligenza artificiale*.
Per quale motivo l’IA per lo più ci spaventa, e qualche volta ci esalta? Si parla spesso di pericolo per l’umanità, la creatività, la libertà. Spesso sono espressioni generiche, a volte diciamolo pure anche un po’ retoriche. In altri ambiti le preoccupazioni sono di altro genere: AI distruggerà un enorme numero di posti del lavoro? Le macchine ci domineranno? Dovremo cercare di essere loro simpatici in modo tale che almeno ci tengano come animali domestici? Macchine scambiate per esseri umani. Ci siamo domandati il contrario? A volte sono le persone ad essere scambiate per macchine? Abbiamo un atteggiamento semplicistico nel dire che ciò che è intelligenza artificiale è sicuramente inumano, mentre sarebbe automaticamente umano tutto ciò che gli esseri umani fanno
Sono pienamente d’accordo, molto spesso è facile dare la colpa alle macchine, se l’uomo perde il posto di lavoro o ne diventa schiavo,; l’umo pe sua natura è chiamato a dominare sulle cose create, quindi è i rado di saperle gestire e sfruttare. non è certo colpa delle macchine se ne diventa dipendente, non è ceto colpa della natura lo sfruttamento di essa solo per fini economici. Dio ha dotato l’essere umano di intelligenza perché attraverso il suo uso corretto, potesse apprezzare e custodire i suoi grandi doni.