[Corsi, Digitale; Notizie]
E’ stato un piacere incontrare gli amici di Uniel Foiano della Chiana per un pomeriggio dedicato a riflettere insieme sulle prospettive del digitale nelle nostre vite, sia a livello personale che politico, a partire dal mio ultimo libro Connessi e in relazione. Ringrazio tutti gli intervenuti e gli organizzatori per l’invito.
riporto un passaggio del libro:
Abbiamo bisogno di una ecologia integrale, che comprenda ambiente fisico e psichico, paesaggio geografico e paesaggio mentale. Lo ha detto più volte e da tempo papa Francesco: «Fin da piccoli abbiamo fame»[1], scrive Francesco, «fame di storie». L’uomo è un essere narrante: ma questa caratteristica può rovesciarsi anche in un pericolo, quello di nutrirsi di un cibo sbagliato. Nel lessico tedesco usato da Feuerbach colpisce l’assonanza dei verbi: l’uomo «è» (ist) ciò che «mangia» (isst). Nel lessico biblico la narrazione è il potente motore che collega gli avvenimenti in un disegno provvidenziale, che racconta “le grandi opere di Dio”. È anche la tentazione del serpente, che crea una narrazione perversa, uno storytelling per vendere il suo prodotto e fare marketing di morte: «Se mangerai, diventerai come Dio». La narrazione, se è autentica, non tace il dramma, il male, il negativo. Dal peccato di Adamo alla morte di Gesù la Bibbia narra con schiettezza il peccato e la morte, il tradimento e la paura, la tristezza e la solitudine. Ma queste non sono le ultime parole della narrazione, che nell’intimo è una “buona notizia”. Già Socrate ammoniva che tutto quello che abbiamo imparato, compresa la convivenza politica («tutte le cose che per legge abbiamo imparato essere ottime, e per le quali sappiamo vivere») le abbiamo imparate per mezzo della parola[2].
[1] Messaggio per la 54° Giornata delle Comunicazioni Sociali.
[2] Così Senofonte nei Detti memorabili di Socrate.