- Sei ore: è questo il tempo che ha impiegato un’intelligenza artificiale a sviluppare 40.000 molecole potenzialmente letali per gli esseri umani. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Machine Intelligence, a cura di alcuni ricercatori esperti nell’utilizzare le tecnologie di apprendimento automatico per identificare nuovi farmaci.
- Nessun ricercatore AI che si rispetti sarebbe orgoglioso nel vedere i suoi studi utilizzati per conferire “intelligenza offensiva” ai sistemi d’arma. Il settore è nettamente contrario all’uso dell’intelligenza artificiale per questi scopi, tanto che diverse iniziative promosse da noti ricercatori chiedono una messa al bando dei sistemi d’arma autonomi o LAWS (Lethal Autonomous Weapon Systems).
- Allarme dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (Aixia) che ha lanciato questa mattina uno statement nel quale afferma di “ripudiare fermamente la guerra” scatenata dalla Russia contro l’Ucraina e “invoca un’urgente la regolamentazione delle tecnologie di Intelligenza Artificiale per fini militari” e la messa al bando delle armi autonome dei cosidetti ‘killer robot’.
- Per quanto è dato sapere, a oggi l’intelligenza artificiale (IA) che si sta facendo largo in moltissimi settori della nostra società, compreso quello militare, non è stata ancora applicata direttamente alle armi nucleari. Ma già da tempo gli specialisti ne stanno studiando i potenziali rischi e le conseguenze. In un recente articolo apparso sul “Bulletin of the Atomic Scientists”, l’analista Zachary Kallenborn sintetizza il pericolo con un’iperbole: “Se le intelligenze artificiali controllassero le armi nucleari, tutti noi potremmo essere morti”.
- Sempre più di frequente, l’Intelligenza Artificiale (IA) viene utilizzata dalle Forze dell’Ordine per contrastare reati anche molto diversi tra di loro tra cui il cybercrime (crimine informatico) e il terrorismo. Ma qual è la percezione dei cittadini rispetto a questa tecnologia, promettente ma non perfetta, quando usata in ambito sicurezza e difesa
- Ithaca: è questo il nome del primo modello di intelligenza artificiale, frutto della collaborazione tra DeepMind di Google, l’Università di Venezia Ca’ Foscari, l’Università di Oxford e l’Università di Atene per decifrare i testi derivanti dall’antica Grecia. Ithaca promette, attraverso l’uso di reti neurali addestrate sul più grande database digitale di iscrizioni greche,
- Cos’è il copyright? Questa domanda potrebbe sembrare banale ma, di fronte ad un contesto che sta mutando lo stesso significato delle singole parole entra in tensione ed occorre ragionare per definire al meglio il significato complessivo. Di fronte a questa domanda, infatti, lo US Copyright Office ha rigettato la richiesta di tutela per un’opera artistica prodotta da un’intelligenza artificiale. Il motivo del rifiuto: dietro l’opera creativa non c’è un’origine umana riconoscibile.
- Tra gli interrogativi che da alcuni millenni tormentano l’uomo e che, ancora oggi, non hanno trovato risposte del tutto soddisfacenti, nonostante gli ampi passi avanti, primeggia il quesito sulla natura e il funzionamento della mente umana
- L’intelligenza artificiale di DeepMind è stata in grado di capire autonomamente come creare queste forme manipolando le bobine magnetiche nel modo giusto, sia nella simulazione che successivamente, quando gli scienziati hanno eseguito gli stessi esperimenti dal vivo all’interno del tokamak Tcv per corroborare la simulazione.
- All’inizio di febbraio un dottorando della University of New South Wales di Sidney, Rodolfo Ocampo, ha creato e reso pubblico un software di intelligenza artificiale in grado di generare storie piuttosto ben scritte sulla base di due input, cioè due parole in inglese, fornite dagli utenti. Il software usa la tecnologia GPT3
- Il Consiglio di Stato, in relazione all’attribuzione di un punteggio aggiuntivo a Pacemaker dotati di un sistema automatizzato di prevenzione e trattamento delle tachiaritmie atriali, ha formulato un’interpretazione evolutiva di algoritmo applicato a sistemi tecnologici. La terza sezione del Consiglio di Stato con la sentenza del 25.11.2021, n. 7891, in un giudizio avente a oggetto..
- Kate Crawford, Né artificiale né intelligente. Il lato oscuro dell’IA (Il Mulino, 2021, 312 pp., versione italiana dell’originale inglese Atlas of AI. Power, Politics and the Planetary Costs of Artificial Intelligence, Yale University Press, 2021). Ma cosa c’entra il disastro ambientale vittoriano della guttaperca con l’intelligenza artificiale?
- Quali caratteristiche devono avere le decisioni che un sistema di intelligenza artificiale potrà assumere senza l’intervento dell’uomo? E come stabilirle? La capacità dell’Europa di produrre norme efficaci e universalmente accettabili nell’ampia area di applicazioni che raggruppiamo sotto il nome di intelligenza artificiale si gioca un filo molto sottile, che dovrebbe portarci a ripensare ai concetti di trasparenza e causalità e a puntare tutto sulla misurabilità.
- «Noi siamo un’estensione delle persone. La nostra tecnologia è come un esoscheletro cognitivo che moltiplica le capacità, mentre al comando resta l’essere umano». Stefano Spaggiari, co-fondatore ed executive chairman di Expert.ai, descrive così, quasi come fosse un superpotere, la piattaforma di AI per la comprensione del linguaggio naturale sviluppata in Italia dalla sua azienda.
- Dentons Ai survey, il 48% è all’inizio del percorso. Il legale Olivi: “Bene i vantaggi ma serve una governance e compliance normativa senza dimenticare l’etica”. Il 60% delle società a livello globale utilizza sistemi di intelligenza artificiale, nonostante una certa incertezza sul funzionamento dei processi decisionali dell’Ia e una grande preoccupazione sulle conseguenze delle azioni e delle omissioni dell’Ia.
- In totale, si stima che tra il 2016 e il 2026 il settore dell’Ia avrà un impatto economico tra gli 1,5 e i 3 trilioni di dollari. Ma non mancano le sfide. L’analisi di Federico Berger, esperto di social media intelligence. Da quando Alan Turing (considerato universalmente vero e proprio padre della materia) pubblicò nel 1950 quello che è probabilmente il suo articolo più celebre “Computing and Machinery Intelligence” e il ben più celebre “Imitation Game”, l’Intelligenza artificiale (Ia) ha sperimentato un vero e proprio ottovolante tra successi storici e scetticismo diffuso.
- Un’intelligenza artificiale ha formulato per la prima volta congetture matematiche. Si tratta di una collaborazione inconsueta tra matematica e intelligenza artificiale, che sembra sfruttare i rispettivi punti di forza di esseri umani e computer. Prima di dedicarsi ai due problemi distinti, i ricercatori di DeepMind hanno dovuto cercare quali fossero le aree della matematica più adatte per l’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale:
- Il “Robot Monaco” che guida la preghiera | Roba da fantascienza? No accade oggi. C’è un concreto pericolo: disumanizzare l’uomo attraverso la tecnologia che ora inizia anche a occuparsi di etica, di morale e di spiritualità, invadendo lo spazio della coscienza personale. E così l’intelligenza artificiale sta conquistando sempre più spazio nella nostra società.
- Cina: le linee guida etiche per l’uso dell’intelligenza artificiale. La Cina ha pubblicato la prima serie di linee guida del Paese sull’etica dell’intelligenza artificiale (IA), sottolineando l’importanza della protezione dei diritti degli utenti e della prevenzione dei rischi di sicurezza informatica.
- In rete c’è un algoritmo che scrive libri all’infinito. Compresa la Divina Commedia. Esiste un sito internet che contiene tutto ciò che è stato scritto e che potrà essere scritto in futuro. Detto così sembra una cosa impossibile ma l’algoritmo che sta alla base di questo sito è in grado di generare automaticamente pagine e pagine di parole scritte.
- Cos’è il genio Perché l’intelligenza artificiale è il contrario di quella umana. Fin dai tempi della Grecia antica, gli esseri umani si sono spesi nel cercare di imitare in qualche modo l’esistenza umana, la vita stessa, sia nella sua parte tangibile (corpo e movimenti) sia in quella intangibile (intelligenza e sentimenti): da un lato si studiavano gli automi, macchine che potessero agire in modo “autonomo” rispetto al loro creatore, dall’altro si implementavano i calcolatori, macchine in grado di ragionare su un problema specifico senza possibilità di errore.
- Etica dell’intelligenza artificiale. L’etica dell’intelligenza artificiale, che riguarda tanto la roboetica quanto l’etica della macchina, fa parte dell’etica della tecnologia avanzata che si concentra sugli agenti artificialmente intelligenti.
- Uguale o diverso? Le reti neurali stentano a rispondere. Il primo episodio del programma per bambini Sesame Street, nel 1969, includeva una parte intitolata “Una di queste cose non è come le altre”. Si chiedeva agli spettatori di osservare un poster su cui erano illustrati tre 2 e una W, e stabilire – canticchiando il motivetto che accompagnava il gioco – quale simbolo fosse l’intruso.
- La singolarità tecnologica nell’intelligenza artificiale. Il presente tecnologico, il futuro e la singolarità (o singularity) dell’intelligenza artificiale sono argomenti tra loro strettamente intrecciati e difficilmente trattabili con leggerezza, soprattutto visto il periodo tumultuoso e scientificamente frizzante che stiamo attraversando.
- Intelligenza artificiale e morte del processualista. Estendere i diritti è considerato meritorio per ogni operatore del diritto, se muta in rendita finisce a sfibrare le economie dell’etica comune ispirate da principi di responsabilità; qualcuno, poi, ha chiamato “dirittismo” l’idea che la qualità di una pretesa debba prevalere sulla sostenibilità del diritto – conterebbe prima il diritto, poi il dovere, e poi ancora una gestione oculata delle risorse poste a presidio del diritto -.
- Uno dei più grandi dipinti di Rembrandt ancora più grande grazie all’Intelligenza artificiale. La tecnologia digitale restituisce a ‘La Ronda di notte’ le parti tagliate 70 anni dopo la realizzazione dell’opera del maestro olandese
- Dio sta resuscitando: lo chiamano Intelligenza Artificiale. La maggioranza delle persone sostituirebbe volentieri i propri parlamentari con un’intelligenza artificiale, dandole anche accesso a tutti i propri dati. Lo sostiene una ricerca del Center for the Governance of Change dell’Università IE di Segovia, in Spagna, che ha interpellato in proposito 2.769 persone in 11 Paesi, tra cui l’Italia. Ne è venuto fuori che il 51% degli europei volentieri preferirebbe gli algoritmi ai politici, con in testa gli spagnoli (66%) seguiti da noi italiani (59%), mentre l’idea è solo un po’ meno popolare in Germania (46%) e Olanda (44%). In Cina, invece, la proposta sembra piacere addirittura a una persona su tre (75%).
- Macchine che scrivono romanzi. «Dove l’ombra s’addensa in una rete di linee che s’allacciano, in una rete di linee che s’intersecano sul tappeto di foglie illuminate dalla luna intorno ad una fossa vuota, – Quale storia laggiù attende la fine?». Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore
- Se l’algoritmo super efficiente minaccia la democrazia: ecco perché. Tutte le critiche sociali agli algoritmi di intelligenza artificiale puntano un dito sulle loro inefficienze ed errori, che causano razzismo, discriminazioni. Non riescono a ben riconoscere i volti di afro americani e donne, per esempio, nei sistemi di polizia e così hanno portato innocenti alla sbarra.
- Se l’intelligenza artificiale ci giudica belli o brutti: così si spezzano legami e appartenenza. Quali potrebbero essere gli usi del giudizio estetico artificiale? Nella Corea del Sud il boom di chirurgia estetica fu incentivato dal valore che la bellezza ha via via assunto nella società asiatica, secondo quei canoni che oggi incorporano app e reti neurali
- L’errore umano dell’intelligenza artificiale: ecco perché dobbiamo imparare a conviverci. lNel gennaio 2020, Robert Julian-Borchak, un uomo di colore, è stato arrestato a Detroit per un crimine che non aveva commesso e soltanto per un errore di un sistema IA di riconoscimento facciale. Questo, secondo il New York Times, è stato il primo caso conosciuto di un cittadino americano arrestato per un errore dell’algoritmo.
- Vaticano: istituita Fondazione per intelligenza artificiale. 18 maggio 2021Il Vaticano ha istituito una Fondazione che si occuperà di intelligenza artificiale. Accogliendo la richiesta del presidente della Pontificia Accademia per la Vita mons. Vincenzo Paglia, papa Francesco
- Artificially intelligent painters invent new styles of art. Now and then, a painter like Claude Monet or Pablo Picasso comes along and turns the art world on its head. They invent new aesthetic styles, forging movements such as impressionism or abstract expressionism. But could the next big shake-up be the work of a machine?
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